A tutti i capi e le capo della Sardegna,
è ormai chiaro che il Coronavirus è un virus che ci costringe a cambiare le nostre abitudini e i nostri comportamenti, con cui dobbiamo abituarci a convivere e per il quale le uniche armi di contrasto – almeno per il momento – sono “il distanziamento sociale e l’attenzione continua alle norme igieniche”, due elementi che nella realtà delle attività scout sono difficilmente attuabili.
Possiamo spingerci a parlare di “difficoltà” nel caso di campi rivolti a capi e ad R/S per i quali a seconda del tipo di campo si possono mettere in funzione modalità alternative oppure fare affidamento sulla responsabilità di ognuno a rispettare le norme di distanziamento e igiene.
Ci sembra ineluttabile parlare di “impossibilità” nel caso di campi per L/C (Piccole Orme) o per E/G (Campi di Specialità e di Competenza) in cui sarebbe impossibile garantire sia distanziamento che norme igieniche e dove, oltretutto, con la stretta applicazione delle stesse verrebbe meno una grande parte del fine dei campi che è quello della socializzazione e del confronto.
Pensiamo che in questo momento così particolare sia importante concentrare le nostre forze (e parliamo di regione, zone, CoCa tutti insieme) nello stare vicino ai nostri ragazzi, ad ogni singolo lupetto, coccinella, esploratore, guida, rover e scolta tenendo accesa la fiammella dello scoutismo nei loro cuori e stando vicino agli staff di branca agevolando la condivisione delle esperienze che stanno vivendo in questo tempo “strano”.
Pensiamo sia importante trovare metodi alternativi di “incontro”, “inclusione” e “condivisione” e la regione tutta si impegna a portare avanti tutti quegli eventi che possano in ciò essere di aiuto e supporto. Proprio in questa ottica si è pensato di mantenere l’EPPPI di comunicazione che opportunamente rimodulato e riorganizzato può essere un ottimo trampolino di lancio non solo per il rover e la scolta che vi partecipano ma anche un volano di idee e prassi che poi può essere opportunamente trasmesso alle comunità e ai gruppi di provenienza.
Ancora non sappiamo quando le restrizioni verranno meno, molto probabilmente con gradualità, ed è quindi difficile fare previsioni sul “quando” e sul “come” le nostre attività potranno riprendere.
È importante allora che si lavori per ricostituire le comunità, a tutti i livelli, messe a dura prova dalla forzata separazione e concentrare le forze di tutti in questa direzione piuttosto che disperderle nell’organizzazione di campi o eventi.
L’impegno di tutti sarà determinante per vivere questo momento al meglio, cogliendo le opportunità che offre e superando insieme i problemi che crea.
Fraternamente,
Il Consiglio Regionale
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